Da dove nasce l’esperienza del Family Happening? Chi ne è protagonista? Ne parliamo con Dora Stopazzolo, già presidente dell’Associazione Family Happening.
Come è nato il Family Happening?
Il Family Happening è un evento pubblico e senza scopo di lucro, di carattere festoso e culturale, centrato sul tema della famiglia. E’ nato come evoluzione e crescita di una festa di minori dimensioni chiamata “Festa del Bambino”, promossa dall’associazione Compagnia della Lampada, itinerante in diversi paesi della provincia di Verona, per poi approdare nella 2° Circoscrizione di Verona e da quattro anni nelle più belle piazze del Centro Storico: piazza Erbe, piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio. Dal 2011 è stata costituita l’associazione Family Happening, per meglio raggiungere gli scopi dell’evento. E’ promosso in co-organizzazione e co-promozione con l’Assessorato alla Famiglia, Pari opportunità e Servizi Sociali di Verona, con il Patrocinio di Comune, Provincia, Consulta della Famiglia, in coordinamento con la Diocesi e con circa 30 gruppi, associazioni di volontariato, movimenti, istituti scolastici. Lo scopo statutario è quello di
promuovere e difendere la famiglia come “cellula fondante la società”, formata da uomo e donna, aperta alla vita, all’accoglienza, alla solidarietà, primo soggetto di educazione delle nuove generazioni e capace di forme creative di risposta ai bisogni emergenti; sostenere la famiglia nelle sfide sempre più impegnative come l’accoglienza della vita, l’assistenza nella malattia, la casa e il lavoro, l’ospitalità e la solidarietà con i più poveri, l’attenzione ai molteplici bisogni quotidiani che creano la rete di rapporti della comunità.
Tutte le attività proposte hanno l’intento di coinvolgere bambini e adulti nella valorizzazione e nella scoperta della famiglia come ambito necessario di crescita per l’umano e risorsa per la società. Mostre culturali e conferenze, giochi e laboratori per bambini, musica e arte, solidarietà e volontariato…tutto si può incontrare e vivere liberamente nelle piazze animate dai bambini e dai giovani, favorendo lo scambio di esperienze.
Chi sono i protagonisti del Family Happening?
I protagonisti del Family Happening sono da un lato i 250 volontari che lo pensano, lo preparano nell’arco dell’anno, lo costruiscono con grande disponiblità di tempo ed energie. Dall’altro i bambini che giocano,corrono, costruiscono, ascoltano, cantano nelle piazze; i giovani che li accompagnano e li guidano; gli adulti che ascoltano e dialogano tra loro. Ogni edizione si arricchisce anche di ospiti e testimonianze, per dare la possibilità di approfondire le tematiche tramite personalità che le vivono o hanno un giudizio culturale da proporre. Un arricchimento umano in un dialogo libero. In sintesi, chi partecipa vive il Family Happening da protagonista.
Perché è stato scelto il tema “La gioia di un abbraccio”?
Abbiamo individuato l'”abbraccio” come immagine paradigmatica di valori indispensabili quali l’accoglienza della vita e della persona, la gratuità dell’azione, il perdono reciproco, la solidarietà con chi ha bisogno. La gioia è ciò che ne risulta, ma ne è anche l’origine, una gioia profonda che rilancia e dona energia vitale. Tutto ciò nasce e cresce in famiglia, anzi, ne costituisce il tessuto normale: l’accogliersi tra marito e moglie, tra gentiori e figli, tra giovani e anziani. Senza questo non esisterebbe nè relazione nè durata nè generatività. La madre incarna questo valore fondante, la madre ama, accoglie, educa. donando la vita è paragone di un amore più grande, così anche il bambino cresce stupito di fronte alla realtà. Parleremo di una “maternità” che va oltre la biologia, che è dono libero e spirituale, negli esempi di Madre Teresa di Calcutta (mostra), di madri adottive, di madri che si sono sentite scelte per accompagnare bambini in difficoltà o malati (testimonianze e conferenze). Potremmo dire da Charlie Gard a Chiara, Annalisa, Sonia, Giulia…
Per te cosa vuol dire il titolo di quest’anno?
Significa portare l’attenzione su “madri e padri” che quotidianamente dimostrano che la vita è un dono e va ridonata, protetta, accompagnata. Questo radica nel bene la società civile, premette la crescita sana ed equilibrata delle generazioni future. Incontrando coloro che ho coinvolto pre approfondire il tema e proporre storie e contentuti per tutti, ho scoperto degli angeli tra noi, ho scoperto un modo di vivere umanamente affascinante e pieno che ha fatto bene anche a me, che sono moglie e madre di 4 figli, e così può far bene a tanti giovani e a chiunque sia impegnato con il proprio cammino di vita.